La pecora Garfagnina bianca


La razza ovina Garfagnina Bianca deriva probabilmente dal ceppo appenninico.

Considerata originariamente a triplice attitudine (latte, lana e carne) robusta e ben adattata all'ambiente difficile dei pascoli poveri dell'Appennino, negli anni '30 costituiva gran parte dei quasi 50.000 capi che popolavano i pascoli della Garfagnana.

A partire dagli anni '50 alla contrazione del patrimonio zootecnico ha fatto seguito la progressiva sostituzione della Garfagnina Bianca con la razza Massese, più produttiva ma molto più delicata.

Nel 2003 restano in Garfagnana circa 70 esemplari, oltre al nucleo di Castel del Monte (AQ)‏.

Da qui, nel 2004, viene recuperato un nucleo di 20 animali e re-inserito nella azienda di Cerasa, di proprietà della Regione Toscana, da dove parte l’azione di recupero. Attualmente in Garfagnana sono presenti circa 700 capi suddivisi in una decina di allevamenti.

L’attitudine prevalente della razza Garfagnina Bianca è il latte, con produzioni che oscillano intorno ai 300 kg per lattazione di 150-180 giorni. La resa in formaggio è del 16-17% in stagionato e del 10% in ricotta.

Con il progetto VAGAL l’azienda Cerasa è diventata Centro Pilota dove, con il supporto dei centri di ricerca e l’Università di Pisa, partner del progetto, si procede al recupero della razza ed alla valorizzazione dei suoi prodotti derivati, in particolare il formaggio, la carne e la lana.

Con l’Associazione Allevatori è stato realizzato il marchio dell’agnello di Garfagnina Bianca, mentre sono nati gruppi di piccole imprenditrici che lavorano direttamente la lana ed il feltro ottenuti dalla filatura della lana proveniente da questa razza.

per saperne di più: Regione Toscana