Comunicato stampa Associazione Regionale Allevatori della Toscana (ARAT)


“L’ARAT condivide il Protocollo d’intesa avviato dalla Regione Toscana per il rilancio del settore zootecnico regionale”

 Piena adesione e sottoscrizione da parte del presidente dell’Associazione Regionale Allevatori, Roberto Nocentini, allo schema di atto formale che prevede interventi a favore degli allevatori toscani, in particolare del comparto ovi-caprino da latte

 “Esprimo grande soddisfazione per la tempestività con la quale la Giunta Regionale della Toscana ha avviato, nella giornata di martedì 12 febbraio scorso, con tutti i rappresentanti della filiera, il Protocollo d’intesa finalizzato al rilancio del settore zootecnico regionale, con particolare riferimento al comparto ovi-caprino da latte che in questi giorni sta attraversando notevoli criticità anche in altre importanti regioni, dal punto di vista economico e produttivo”.

Con queste parole il presidente dell’Associazione Regionale Allevatori della Toscana (ARAT), Roberto Nocentini, annuncia anche, condividendone i contenuti e le finalità, la piena adesione e sottoscrizione allo schema di atto formale avviato dalla Giunta Regionale guidata dal governatore Enrico Rossi che prevede il rafforzamento della zootecnia regionale, negli ultimi anni alle prese con uno stato di crisi generalizzata. Un quadro di grande difficoltà, nel quale si sono innestati altresì alcuni provvedimenti presi di recente da gruppi industriali in merito alle disdette dei contratti di fornitura del latte ovino, soprattutto nella provincia di Grosseto.

“Ringrazio il governatore Enrico Rossi e l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi per l’attenzione e la sensibilità dimostrata verso gli allevatori, in particolare in una situazione emergenziale come quella attuale, resa ancor più problematica dall’aumento di fenomeni legati ai danni da ungulati selvatici e dagli attacchi di predatori”, prosegue Nocentini.

Da parte sua il direttore dell’ARAT, Claudio Massaro, sottolinea e conferma la piena disponibilità alla collaborazione dell’Associazione Allevatori con l’Amministrazione regionale, ricordando che anche grazie al costante lavoro dei proprio tecnici sul territorio sono stati realizzati e completati una serie di servizi, come ad esempio l’inserimento in Banca Dati Nazionale (BDN) di tutti i capi ovi-caprini individualmente identificabili, permettendone la rintracciabilità. Un supporto tecnico prezioso – specifica l’ARAT – per favorire anche l’auspicabile scelta di realizzare la produzione di pecorino toscano utilizzando esclusivamente latte ovino proveniente da allevamenti della Toscana.

 

Sesto Fiorentino (Fi), giovedì 14 febbraio 2019